COPPA DEI CAMPIONI 1963/64

Marsiglia, 04 dicembre 1963 - ritorno ottavi di finale

Monaco - Inter 1-3

Monaco: Hernandez, Casolari, Thomas, Hidalgo, Artelesa, Biancheri, Dijbrill, Douis, Cossou, Theo, Carlier. Allenatore: Roger Courtois

Inter: Sarti, Burgnich, Facchetti, Tagnin, Guarneri, Picchi, Jair, Mazzola, Suarez, Ciccolo, Szymaniak. Allenatore: Helenio Herrera

Reti: 13’ e 17’ Mazzola, 57’ Theo (r), 89’ Suarez

Arbitro: Ortiz de Mendibil (Spagna)

Note: spettatori 40.000 circa. Inizio di gara piuttosto movimentato, Hidalgo rimane a terra con un sospetto di strappo e subito dopo si infortuna Picchi che è costretto ad andare all’ala con Szymaniak che prende il suo posto. Il Monaco cerca da subito di attaccare ma l’Inter contrattacca immediatamente e al 13’ passa in vantaggio: lancio di Jair, Mazzola aggancia magistralmente il pallone, lo lascia cadere a terra e lo scaraventa nella porta difesa vanamente da Hernandez. Al 17’ scambio tra Ciccolo e Mazzola con quest’ultimo che dai venti metri batte per la seconda volta l’estremo difensore francese. Con il doppio vantaggio l’Inter controlla agevolmente la partita e chiude sul 2 a 0 il primo tempo senza correre alcun pericolo. La ripresa inizia con il Monaco che si riversa nell’area nerazzurra e la partita diventa una autentica battaglia. Al 52’ Cossou mette il pallone in rete ma l’arbitro annulla il punto per un evidente fuorigioco dello stesso calciatore, sulle tribune il clima si accende e le proteste si susseguono sino al 57’ quando Guarneri atterra in piena area di rigore Cossou, il sig. Ortiz fischia la massima punizione, batte Theo e pallone in rete. Ora il Monaco si scatena ancora di più in attacco e l’Inter deve difendersi con i denti anche perché deve subire gli infortuni di Facchetti e Szymaniak. Il Monaco attacca, Sarti è attentissimo e al 89’ l’Inter segna il terzo gol: angolo battuto da Ciccolo, pallone a Suarez il quale avanza, converge verso il centro e scaglia il pallone alle spalle di Hernandez. La partita è ormai finita e al fischio finale parte del pubblico invade il campo, alcuni chiedono un autografo ma altri si scagliano contro l’arbitro reo, a loro veder, di aver danneggiato la squadra di casa.